venerdì 9 marzo 2012

Quali sono i valori che collego alla creatività?
La   positività,  l’ottimismo, la  solidarietà,  e  la generosità. Si proprio la generosità perché dietro ogni  atto  creativo   qualunque esso sia,   si nasconde un “dono” un dono  da   fare  agli   altri.  Alla   base  di  una nuova architettura   o  di  un  nuovo    prodotto    di    design    credo   ci    sia  sempre la  convinzione di  poter   migliorare  la  propria   vita,  e  quella   di  ognuno  di   noi.   Anche  soltanto   attraverso  il  semplice    godimento  estetico del  più  semplice degli oggetti  ad   esempio  una TAZZA.  Non si  tratta  solo di  «progettare» qualcosa, con ogni mezzo, da qualsiasi parte del pianeta, ma è la  necessità  di  appartenere al mondo che ci circonda. Fortunatamente le professioni, così come canonizzate nel ’900 stanno scomparendo perché per lo più  non al passo con i  tempi e legate a vecchi  stereotipi che hanno letteralmente annientato  più  di   una generazione di giovani menti creative, colpevoli solo di essere nate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Credo nelle potenzialità di un’attività artistico culturale  sviluppata   nelle  community,  canale  ideale  per promuoversi,  confrontarsi  e  fare   network   attraverso   una   partecipazione  attiva  ai  social  network, e  a  portali  specializzati. Fare cultura  dà senso alla  vita  contemporanea,  così   come lo si attribuiva in passato  alle azioni  e  alla  vita  dei nostri avi. Fa parte  delle  nostre    propensioni.  Personalmente   mi    sorprendo   ancora  oggi   a  godere   delle  “buone”  idee avute  da  altri. Ed anche del controllo degli  strumenti  che  hanno utilizzato per esprimerle. Parlo  di  buone  idee, nel  campo  del  cinema,  in  letteratura e chiaramente nell’architettura e nel design. Per fortuna questo sentimento si trasforma sempre meno in invidia,   e  sempre   più   in   una  forte   spinta all’emulazione. 
Un’attività   culturale  qualunque  essa sia  crea comunità  e  senso di appartenenza,  e  questo  è visibile nelle cosiddette “tribù” antropologiche. Gruppi che condividendo  valori  culturali,  interessi  e  passioni, combattono il bigottismo latente della nostra società, e si mettono in discussione  senza  aver   paura  di  apparire   ed   essere criticati.  Fare cultura  quindi  fa  bene  non  solo  alla società ma anche , in un periodo di crisi economica come questo, alle  proprie tasche rappresentando un modo al passo con i tempi per fare business e promuoversi.  CoccoilCreativo


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