martedì 11 dicembre 2012

L'ULTIMO GIGANTE di Francesco Portoghese





  Sigmund  Freud, con la sua indagine analitica sul "Mosè", sia pure limitata alla ricostruzione della "storia" apparente del soggetto, costituisce ancora il riferimento critico più fecondo per il superamento degli schemi interpretativi tradizionali. Dal notissimo studio di Freud riporto il brano che,sinteticamente, riassume l'interpretazione della statua del Mosè come sintomo di una condizione psicologica e risultato di una serie di movimenti antecedenti al momento fissato dall'artista : << Quello che noi vediamo in lui non è il preludio ad un'azione violenta, ma il residuo di un movimento trascorso:  egli avrebbe voluto in un impeto d'ira scattare in piedi, trarre vendetta, obliare le tavole, e invece ha vinto la tentazione e rimarrà adesso così, seduto, nella sua ira domata e in un dolore cui si mesce il disprezzo, Nè egli getterà le tavole a frantumarsi sulla pietra poiché proprio per esse ha vinto la sua ira, per la loro salvezza ha dominato la sua passione. Allorché si abbandonò al suo scoppio di collera dovette trascurare le tavole  e staccare da esse la mano che le portava: allora esse cominciarono a scivolare e corsero il pericolo di frantumarsi. Ciò gli fu di ammonimento. Memorie della sua missione, rinunciò a soddisfare il moto del suo animo. In questa posizione di attesa è rimasto, e così lo ha rappresentato Michelangelo, come guardiano della pietra sepolcrale.
Nella sua  figura si esprime una triplice stratificazione in senso verticale. Nella mimica del volto si rispecchiano gli affetti, che sono divenuti dominanti;nel mezzo della persona sono visibili i segni del movimento represso; il piede mostra ancora l'azione abbozzata, come se l'autodominio avesse progredito dall'alto verso il basso>>. Un ulteriore approfondimento permette di considerare in senso ampio l'ambito delle singole arti spaziali, individuando i nessi tra pittura, scultura, architettura e urbanistica; l'unità dell'opera artistica di Michelangelo trova una spiegazione proprio nella molteplicità dei suoi significati. Estendendo l'analisi freudiana dal comportamento alle matrici culturali e alla filosofia creativa dell'artista, l'opera viene filtrata attraverso molteplici angolazioni. Il video "L'ultimo Gigante" vuole rappresentare un tentativo di comprendere e di osservare l'opera di Michelangelo attraverso una molteplicità di nuove relazioni basate sulle sensazioni di meraviglia e di ammirazione che anche l'osservatore meno attento percepisce quando si trova difronte al mastodontico Mosè di Michelangelo.
Francesco Portoghese Dicembre 2012

COCCOSTORE


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