Quali sono i valori che collego alla creatività?
La positività, l’ottimismo, la solidarietà, e la generosità. Si proprio la generosità perché dietro ogni atto creativo qualunque esso sia, si nasconde un “dono” un dono da fare agli altri. Alla base di una nuova architettura o di un nuovo prodotto di design credo ci sia sempre la convinzione di poter migliorare la propria vita, e quella di ognuno di noi. Anche soltanto attraverso il semplice godimento estetico del più semplice degli oggetti ad esempio una TAZZA. Non si tratta solo di «progettare» qualcosa, con ogni mezzo, da qualsiasi parte del pianeta, ma è la necessità di appartenere al mondo che ci circonda. Fortunatamente le professioni, così come canonizzate nel ’900 stanno scomparendo perché per lo più non al passo con i tempi e legate a vecchi stereotipi che hanno letteralmente annientato più di una generazione di giovani menti creative, colpevoli solo di essere nate nel posto sbagliato al momento sbagliato. Credo nelle potenzialità di un’attività artistico culturale sviluppata nelle community, canale ideale per promuoversi, confrontarsi e fare network attraverso una partecipazione attiva ai social network, e a portali specializzati. Fare cultura dà senso alla vita contemporanea, così come lo si attribuiva in passato alle azioni e alla vita dei nostri avi. Fa parte delle nostre propensioni. Personalmente mi sorprendo ancora oggi a godere delle “buone” idee avute da altri. Ed anche del controllo degli strumenti che hanno utilizzato per esprimerle. Parlo di buone idee, nel campo del cinema, in letteratura e chiaramente nell’architettura e nel design. Per fortuna questo sentimento si trasforma sempre meno in invidia, e sempre più in una forte spinta all’emulazione.
Un’attività culturale qualunque essa sia crea comunità e senso di appartenenza, e questo è visibile nelle cosiddette “tribù” antropologiche. Gruppi che condividendo valori culturali, interessi e passioni, combattono il bigottismo latente della nostra società, e si mettono in discussione senza aver paura di apparire ed essere criticati. Fare cultura quindi fa bene non solo alla società ma anche , in un periodo di crisi economica come questo, alle proprie tasche rappresentando un modo al passo con i tempi per fare business e promuoversi. CoccoilCreativo
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